Mi è capitato di recente di dover seguire alcuni casi di clienti che, a
seguito di campionamenti ufficiali da parte degli organi competenti, sono
incorsi in svariate problematiche relative alla positività dei campioni
prelevati.
I produttori non dovrebbero MAI sottovalutare questa attività poiché, qualora i
campioni risultassero positivi, potrebbero fargli passare notti insonni. Occorre
quindi essere preparati ed ben infornati circa le metodiche di prelevamento, le
quantità e i modelli preposti alla documentazione di tale attività.
Come comportarsi e cosa chiedere durante un campionamento ufficiale da parte
degli organi di controllo?
1) Buona norma è innanzitutto curare la formazione del personale aziendale,
almeno dei responsabili. Il riferimento legislativo dal quale trarre le info
necessarie è senza dubbio il Reg. (CE) 152/2009, ma a questo occorre affiancare
anche il D.M. del 20 Aprile 1978 (per la ricerca delle salmonella spp) e
l'utilissimo PNAA, predisposto dal ministero per fornire uno strumento di
guida per gli operatori e gli addetti del settore. A questo punto saprete
distinguere la differenza tra campione elementare, globale e finale, stabilire
quale riferimento legislativo applicare con le differenti metodiche di
campionamento;
2) Quando un ente ufficiale (di solito le ASL) si reca presso un
mangimificio o una rivendita di mangimi deve innanzitutto farsi riconoscere
esibendo apposito tesserino identificativo e spiegare in modo esaustivo le
finalità di indagine del campionamento;
3)Deve essere presente un componente dell'organico aziendale, meglio se il
rappresentante legale responsabile del piano di autocontrollo o responsabile
della produzione; tale figura risulterà fondamentale per il controllo della
corretta metodica di prelevamento poiché firmerà anche il verbale di
prelevamento dichiarando che l'operatore ha rispettato le disposizioni previste
dalla legislazione cogente;
3)Occorre prestare particolare attenzione alla finalità di indagine poiché
metodo di campionamento e strumentazione richiesta variano in relazione al tipo
di analisi richiesta. (es: presenza di sonda Nobbe per i confezionati o di materiale
sterile per la ricerca microbiologia)
4)Se l'operatore prelevasse i 4 campioni da un solo punto della partita,
senza formazione dei campioni elementari, del campione globale, riduzione e
formazione dei campioni finali, potete far annotare sulla parte relativa alle
dichiarazioni che secondo voi la metodica utilizzata durante le operazioni di
prelevamento non è attinente ai requisiti di legge. Ovviamente questa è un'arma
a doppio taglio. Da un lato perché al pubblico ufficiale non piacerà di certo
essere criticato, ma dall'altro, se il campione risultasse positivo,
avrete un elemento a vostro favore per gli scritti difensivi. Il mio consiglio
è forse una via di mezzo, magari menzionando i riferimenti della legislazione
cogente, senza imporre nulla, l'addetto si renderà conto che non si trova
davanti ad un semplice osservatore, ma ad una persona capace di valutare già
il suo operato. Pur sapendo che tali metodiche portano via tempo e risorse al
vostro lavoro, consiglio vivamente di non sottovalutarle.
5)Ponete attenzione anche alla strumentazione utilizzata, allo stato di pulizia della stessa, dei recipienti utilizzati per la conservazione dei campioni finali e al metodo di conservazione degli stessi da parte dell'organismo prelevatore (devono avere in dotazione frigo o congelatori portatili) dal momento del prelevcamento alla consegna al laboratorio;
6)Saranno formati un numero minimo di 4campioni finali da sottoporre ad analisi di 500g l'uno, minimo. Una spetta di diritto a VOI, le altre tre sono per il
laboratorio di riferimento (IZS regionali). Conservate con cura il campione,
magari in congelatore, senza danneggiare la confezione, sino alla comunicazione
dell'esito;
7)Se siete titolari di una rivendita per mangimi conservate il
campione per il produttore, meglio se, appena l'incaricato al prelevamento
toglie il disturbo, avvertite il produttore con trasmissione del verbale, anche l'ente prelevatore docrà avvertire, tramite fax(e poi raccomandata) o PEC il produttore che eseguito il campionamento con le relative finalità di indagine.
8)Sarà quindi compilato un verbale delle operazioni di campionamento ove l'operatore riporterà tutti i dati del mangime, del luogo di campionamento e del produttore, compresa, ovviamente, la metodica di prelevamento adottata. Una copia del presente verbale spetta a VOI. Controllate bene tutti i dati inseriti e la descrizione del metodo di prelevamento facendo annotare o correggere eventuali incongruenze;
9)Se in prima istanza l'esito fosse positivo, avete diritto di richiedere la revisione di analsisi e, una volta che l'IZS ha comunicato la data di enelaisi, di far assistere all'aperura del campione e relativa metodica di indagine un vostro tecnico o consulente di parte.
Di solito le direttive sulle tipologie di indagini da effettuare sono elencate nel PNAA e possono riguardare OGM, micotossine, Salmonella (e altri agenti microbiologici), PAT, cross-contamination, ecc..
Buon Lavoro.