giovedì 25 marzo 2010

Pubblicato il nuovo elenco delle materie prime per i mangimi

Dopo la pubblicazione del Regolamento 767/2009 serviva fare chiarezza e rendere più esauriente l'elenco delle materie utilizzabili con relative denominazioni e tenori analitici obbligatori. E' stata quindi pubblicato sulla Gazzetta ufficiale europea la prima versione del il Reg(UE) 242/2010, il catalogo delle materie prime per mangimi.

Il catalogo illustra i principali procedimenti utilizzati nella preparazione delle materie prime. Si applicherà dal 1 settembre 2010 in concomitanza con l'applicazione dello stesso Reg. 767/2009.

Il Regolamento CE n. 767/2009 detta le norme per l'immissione sul mercato ed uso dei mangimi e le prescrizioni relative all'etichettatura, all'imballaggio e alla presentazione dei prodotti. Superando le normative europee precedenti modificherà il panorama legislativo nazionale in materia di mangimi.

lunedì 15 marzo 2010

L’utilizzo di molecole naturali per migliorare la stabilità microbiologica delle paste fresche

Uno studio condotto dal dipartimento di Scienze degli alimenti dell’università degli studi di Foggia ha evidenziato come l’aggiunta di sostanze naturali antimicrobiche in un impasto non convenzionale con farina di amaranto influenzi la stabilità microbica delle paste fresche. Le sostanze utilizzate come antimicrobici sono: timolo, estratto di limone, chitosano, estratto di semi di pompelmo (GFSE). La valutazione ha riguardato la crescita microbica dei seguenti gruppi batterici: mesofili, psicrotrofi, coliformi totali e Staphylococcus spp.

Introduzione

Gli impasti di pasta fresca in commercio sono innumerevoli e con caratteristiche diverse per colore, forma, composizione e metodo di conservazione. Il mercato della pasta si sta orientando anche su paste prive di glutine per incontrare le esigenze dei numerosi celiaci, in continua crescita. L’amaranto è una pianta appartenente alla famiglia delle Amaranthaceae, utilizzato come “pseudo cereale”. Originaria del centro-america presenta un contenuto di polisaccaridi (62%) relativamente basso e uno alto(rispetto al grano) di Lisina (5%) e amminoacidi solforato (4%), risulta facilmente digeribile. Largamente utilizzato nelle diete gluten-free per l’assenza di prolammine e gluteine, si sta diffondendo anche per l’utilizzo nella produzione di pasta fresca. L’alto contenuto di acqua (circa 30%) rende però questo prodotto altamente deperibile. L’alterazione è attribuibile all’attività dei microrganismi(batteri, lieviti e muffe) che possono proliferare nel prodotto. La shelf-life del prodotto è influenzata, oltre che dalla concentrazione microbica del prodotto finito, anche dal metodo di abbattimento della diffusione adottando contromisure quali la pastorizzazione, la refrigerazione e l’utilizzo di barriere in atmosfera modificata. Per aumentare la genuinità del prodotto, a discapito di sostanze sintetiche, si propende sempre più all’utilizzo di additivi naturali che inibiscano lo sviluppo di agenti microbiologici e mantenendo o, meglio ancora favorendo, un incremento, della shelf-life.

Materie prime

· Farina di Amaranto

· Timolo

· GFSE

· Estratto di limone

· Chitosano

Impasti

Sono stati preparati 7 tipi di impasto: quattro contenenti le sostanze da esaminare, (introdotte con concentrazione di 2000mg/Kg) e tre utilizzati come controllo contenenti: uno solo acqua e farina, uno con aggiunta di acido lattico e uno con aggiunta di etanolo.

Le aliquote di 25g, di ciascun campione sono state introdotte in recipienti di plastica ad elevata barriera.

Analisi

I campioni, sono stati analizzati durante uno stoccaggio di 30giorni a temperatura costante di 4°C. Per le analisi microbiologiche, dopo aver diluito ciascun campione(1:10) con soluzione fisiologica, si è provveduto alla conta dei mesofili e psicrotrofi, dei coliformi e dei staphylococcus ssp.

Le analisi sensoriali sono state eseguite da un panel di 8 esperti addestrati che ne ha valutato il colore, l’odore e l’accettabilità complessiva.

I dati di sviluppo microbico sono stati elaborati attraverso l’equazione di Gompertz, riparametrizzata da Corbo(2006).

Conclusioni

Le stima del MAL (limite di accettabilità microbica, espresso in giorni) evidenziano l’efficacia antimicrobica del chitosano (MAL=18) che ha rallentato la crescita di tutti i gruppi batterici oggetto di studio che paragonato all’impasto controllo senza aggiunte (MAL=1) fa intendere il potere inibitore di questa sostanza. L’estratto di limone è stato l’agente meno efficace, mentre il GFSE (MAL=11) è stato efficace nei confronti di tutti i gruppi microbici al contrario del timolo che ha mostrato la sua azione antimicrobica soprattutto nei confronti di batteri mesofili, psicrotrofi e Saphylococcus spp.

Lo studio evidenzia quindi che è possibile utilizzare chitosano e GFSE per prolungare efficacemente il limite di accettabilità icrobiologica della pasta fresca a base di amaranto. La metodologia di produzione è facilmente applicabile a livello industriale e non comporta l’aggiunta di particolari dispositivi.

Questo dimostra come in natura esistano già sostanze con potere antimicrobico sufficiente a preservare i nostri cibi in maniera più che accettabile. Risultati migliori si potrebbero ottenere con l’utilizzo combinato delle sostanze analizzate.

Il riconoscimento e il successivo utilizzo di queste sostanze come antimicrobici nella produzione di pasta fresca è certamente un elemento innovativo che porta a riflettere su quante opportunità ci offra la natura senza scomodare complicati meccanismi di produzione e difesa delle derrate alimentari.

Uga78.

Fonti:

mercoledì 17 febbraio 2010

OGM si, no, ni....

In Italia come nel resto dell'europa impazza la questione OGM. L'EFSA ha già pubblicato una relazione sulla eventuale allergenicità di vegetali e dei microrganismi GM. Alimenti e i mangimi derivanti da OGM potrebbero contenere proteine nuove o esistenti in grado di provocare reazioni allergiche nell'uomo e negli animali, pertanto la loro potenzialie allergenenicità deve essere valutata prima che siano posti in commercio. Il ministro Zaia ha dichiarato più volte il suo parere avverso a tali tecnologie e anche il presidente della commisione europea Barroso è della stessa idea, No agli OGM! In particolare, le argomentazioni riporate dal ministro Zaia vertono sul fatto che l'introduzione di sementi GM porrebbero nelle mani delle grandi multinazionali il destino delle varietà, minando la biodiversità, la tradizionalità e la cultura del territorio legata al prodotto.
Sono parzialmente d'accordo con Zaia, gli OGM non sono la risposta, non ora, non se usati come specchietto per le allodole per gli agricoltori che, attirati da possibili risparmi su erbicidi e fitofarmaci, tentano la strada del transegico. Occorre innanzitutto formare produttori e consumatori con la massima trasparenza su come si ottengono certe colture GM e quali benefici o svantaggi comportano; operazione possibile solo dopo aver valutato attentamente i risultati degli studi in atto, gli OGM non possono essere condannati a priori. Nel settore cerealicolo inoltre le aziende sementiere, da quello che ho potuto constatare, hanno già in mano le varietà da distribuire agli agricoltori, visto che la maggiorparte dei coltivatori rinnova la sementi ogni anno per ovvi motivi di redditività. Va detto altresì che le proposte del ministro, tra le quali si annnoverano, dazi doganali e filiera corta, non sono sempre attuabili, vuoi per i riscontri in politica estera della prima o per la complicazione attuativa nelle grandi città della seconda.
Voi come la pensate?

venerdì 5 febbraio 2010

Confagricoltura: sugli OGM pericoloso alzare il tono dello scontro ideologico

Tratto da Newsfood.com

05/02/2010

Confagricoltura: sugli OGM pericoloso alzare il tono dello scontro ideologico
I toni da scontro ideologico sugli Ogm, dietro a cui si maschera un dirigismo che vuol limitare la libertà di impresa e l'attività della ricerca scientifica sta dando i suoi frutti. Stamani alla direzione generale di Confagricoltura è giunta una mail farcita di tutto l'armamentario oltranzista di sapore d'altri tempi, che va dalle accuse di "venduti alle multinazionali" ad auspici di morte colma di sofferenze, con relativa eterna permanenza agli inferi. Come esponenti di un'organizzazione imprenditoriale moderna e razionale, che affida il futuro dell'agricoltura italiana al lavoro, alle capacità di competere e all'innovazione non possiamo che commiserare certe esternazioni sanfediste, con toni medioevali da caccia alle streghe.

Ci preoccupa piuttosto che, su un tema tanto delicato, venga negato un dialogo sereno, competente e supportato da tutte le fonti scientifiche, preferendo far prevalere, ad ogni livello, convinzioni personali e luoghi comuni fuorvianti dell'opinione pubblica. Tutto ciò nonostante le disposizioni europee e le decisioni dell'Efsa (Autorità europea per la sicurezza alimentare) in materia. La Confederazione e il suo presidente, Federico Vecchioni, sono decisi a proseguire sulla linea di trasparenza, perché tutte le parti abbiano pari dignità d'ascolto e tutte le conclusioni scientifiche vengano seriamente valutate.

Questo negli ideali e nella tradizione della nostra associazione. Oggi, durante un workshop nel suo spazio convegnistico a
Fieragricola Confagricoltura presenta le nuove frontiere delle coltivazioni biotech, con la creazione di piante multifunzionali: frutti supernutrienti, piante produttrici di proteine ricombinanti utili come vaccini (contro epatite B, afta epizootica, carbonchio) oppure di anticorpi (planticorpi) per la diagnosi e il trattamento di malattie contagiose e tumori. Altre piante che possono produrre proteine con proprietà farmaceutiche (enzimi, ormoni per la crescita).

Banane e patate capaci di proteggere da malattie gastrointestinali e dall'epatite B. Riso arricchito in ferro, per prevenire anemie nelle donne incinte e nei bambini in Asia e Africa. Questo a dimostrazione di come le biotecnologie che partono dai campi possano migliorare la qualità della vita, in Italia e nel mondo.