mercoledì 17 febbraio 2010

OGM si, no, ni....

In Italia come nel resto dell'europa impazza la questione OGM. L'EFSA ha già pubblicato una relazione sulla eventuale allergenicità di vegetali e dei microrganismi GM. Alimenti e i mangimi derivanti da OGM potrebbero contenere proteine nuove o esistenti in grado di provocare reazioni allergiche nell'uomo e negli animali, pertanto la loro potenzialie allergenenicità deve essere valutata prima che siano posti in commercio. Il ministro Zaia ha dichiarato più volte il suo parere avverso a tali tecnologie e anche il presidente della commisione europea Barroso è della stessa idea, No agli OGM! In particolare, le argomentazioni riporate dal ministro Zaia vertono sul fatto che l'introduzione di sementi GM porrebbero nelle mani delle grandi multinazionali il destino delle varietà, minando la biodiversità, la tradizionalità e la cultura del territorio legata al prodotto.
Sono parzialmente d'accordo con Zaia, gli OGM non sono la risposta, non ora, non se usati come specchietto per le allodole per gli agricoltori che, attirati da possibili risparmi su erbicidi e fitofarmaci, tentano la strada del transegico. Occorre innanzitutto formare produttori e consumatori con la massima trasparenza su come si ottengono certe colture GM e quali benefici o svantaggi comportano; operazione possibile solo dopo aver valutato attentamente i risultati degli studi in atto, gli OGM non possono essere condannati a priori. Nel settore cerealicolo inoltre le aziende sementiere, da quello che ho potuto constatare, hanno già in mano le varietà da distribuire agli agricoltori, visto che la maggiorparte dei coltivatori rinnova la sementi ogni anno per ovvi motivi di redditività. Va detto altresì che le proposte del ministro, tra le quali si annnoverano, dazi doganali e filiera corta, non sono sempre attuabili, vuoi per i riscontri in politica estera della prima o per la complicazione attuativa nelle grandi città della seconda.
Voi come la pensate?

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